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Dazi al 30% all’Europa, la lettera di Trump è uno schiaffo a Bruxelles: “Ulteriori aumenti se reagirete”

Dazi al 30% all’Europa, la lettera di Trump è uno schiaffo a Bruxelles: “Ulteriori aumenti se reagirete”

La guerra commerciale

AP Photo/Mark Schiefelbein
AP Photo/Mark Schiefelbein

La lettera è arrivata, ed è una stangata. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha diffuso via social la missiva inviata dalla Casa Bianca all’Unione Europea con i dazi previsti da Washington sui prodotti europei esportati negli Stati Uniti: le tasse doganali, a dispetto delle aspettative più ottimistiche della vigilia, saranno al 30% su tutti i beni, e in aumento in maniera proporzionale in caso di ritorsioni da parte di Bruxelles.

Nella lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, Trump usa toni a dir poco minacciosi. “L’Unione Europea consentirà un accesso completo e aperto al mercato degli Stati Uniti, senza che ci vengano addebitate tariffe doganali, nel tentativo di ridurre l’elevato deficit commerciale. Se per qualsiasi motivo decidete di aumentare le vostre tariffe e di reagire, l’importo, qualunque sia l’aumento scelto, verrà aggiunto al 30% che applichiamo”, è un passaggio del testo.

Il “consiglio” del tycoon alle imprese europee è di trasferirsi negli States, così da assumere in loco e pagare le tasse al governo di Washington. “Come sapere – ricorda infatti Trump – non ci saranno tariffe doganali se l’Unione europea, o le aziende all’interno dell’Ue, decidessero di costruire o produrre prodotti negli Stati Uniti e, di fatto, faremo tutto il possibile per ottenere le autorizzazioni in modo rapido, regolare e professionale, in altre parole, nel giro di poche settimane”.

All’Europa Trump concede pochissimo tempo, l’introduzione dei dazi al 30%, salvo ulteriori rinvii, è prevista a partire dal prossimo agosto. Il presidente Usa lascia una porta aperta a Bruxelles, chiedendo di aprire i mercati commerciali europei “finora chiusi agli Stati Uniti” e “eliminare le vostre politiche tariffarie e le barriere commerciali”. Solo così, aggiunge Trump, “potremmo valutare una modifica a questa lettera. Queste tariffe potrebbero essere modificate, al rialzo o al ribasso, a seconda del nostro rapporto con il vostro Paese”.

Proprio da Bruxelles arriva la prima dichiarazione stizzita di fronte all’offensiva trumpiana. A reagire è la destinataria della lettera, la presidente Ursula von der Leyen, che parla di dazi che “sconvolgerebbe le principali catene di approvvigionamento transatlantiche, a scapito delle imprese, dei consumatori e dei pazienti su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Se da una parte la presidente della Commissione Ue si dice pronta a “continuare a lavorare per raggiungere un accordo entro il primo agosto”, allo stesso tempo annuncia che “adotteremo tutte le misure necessarie per salvaguardare gli interessi dell’Ue, inclusa l’adozione di contromisure proporzionate, se necessario“.

Guerra commerciale che trova il governo italiano di Giorgia Meloni in evidente difficoltà di posizionamento, tra la volontà di non rompere con la Casa Bianca ma non isolarsi in ambito europeo.

Da qui la nota fatta circolare da Palazzo Chigi dopo l’annuncio di Trump che evidenzia come l’esecutivo “sostiene pienamente gli sforzi della Commissione Europea che verranno intensificati ulteriormente nei prossimi giorni”. “Confidiamo nella buona volontà di tutti gli attori in campo – prosegue la nota – per arrivare a un accordo equo, che possa rafforzare l’Occidente nel suo complesso, atteso che particolarmente nello scenario attuale non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale tra le due sponde dell’Atlantico”. “Ora è fondamentale – conclude il governo- rimanere focalizzati sui negoziati, evitando polarizzazioni che renderebbero più complesso il raggiungimento di un’intesa”.

l'Unità

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